Le cuffie Dpi sono tra i dispositivi più utilizzati per la protezione dell'udito sui luoghi di lavoro, ma siamo sicuri siano anche i più efficienti? Li abbiamo messi a confronto con le nuove tecnologie in materia di otoprotettori ed ecco cosa ne è emerso.
INDICE DEI CONTENUTI:
- Tipologie di DPI per l'udito
- Cuffie Vs tappi auricolari: chi vince?
- Nuove tecnologie per la protezione uditiva
Tipologie di DPI per l'udito
Il Decreto Legislativo in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro afferma che:
il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all'articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali per l'udito conformi alle disposizioni contenute nel titolo III, capo II, e alle seguenti condizioni:
a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi di protezione individuale dell'udito; b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di protezione individuale dell'udito; c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti; d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell'udito.
(art. 193 - D. Lgs. 81/2008)
I dispositivi di protezione dell'udito (DPI) sono strumenti essenziali per preservare la capacità uditiva in ambienti rumorosi o durante l'esposizione a suoni dannosi e in commercio ne esistono diverse tipologie, ognuna progettata per soddisfare specifiche esigenze e fornire una protezione adeguata. I DPI più utilizzati in ambiente lavorativo sono:
- Tappi auricolari. Questi dispositivi possono essere realizzati con materiali morbidi e flessibili come la schiuma o la gomma siliconica e modellati con le dita per adattarli al condotto e inseriti al suo interno, oppure essere preformati e avere una forma standard, capace di adattarsi a tutti i tipi di orecchio.
- Cuffie antirumore, o cuffie attive. Questi DPI utilizzano la tecnologia di cancellazione del rumore per ridurre attivamente i suoni ambientali indesiderati. Un microfono incorporato rileva i rumori circostanti e un circuito elettronico emette un segnale di uguale intensità e fase ma invertito, cancellando così il rumore.
- Otoprotettori su misura. Vengono realizzati a partire da un calco del condotto e offrono una protezione uditiva altamente efficace e confortevole, poiché si adattano perfettamente all'orecchio dell'individuo.
Cuffie Vs tappi auricolari: chi vince?
Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo ai fini di valutare l'efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore ai livelli inferiori di azione.
Secondo quanto stabilito al punto 2 dell'art. 193, la scelta dei DPI deve essere fatta sulla base dell'effettiva protezione che questi riescono a garantire. È quindi importante conoscere:
- il livello inferiore di azione previsto dalla legge (per l'Italia è 80 dB (A));
- il valore limite di esposizione previsto dalla legge (per l'Italia è 87 dB (A));
- la capacità di attenuazione del DPI, indicata dal fabbricante nella scheda tecnica che accompagna il dispositivo ed espressa in APVf, HML e SNR.
Ma anche:
- la facilità per il portatore nell'indossare o togliere il DPI;
- la comodità una volta indossati;
- la compatibilità con altri DPI che possono essere usati contemporaneamente (ad esempio elmetto, occhiali e maschere);
- la temperatura e il grado di umidità dell'ambiente in cui viene svolta la mansione;
- le caratteristiche ambientali del luogo di lavoro;
- la necessità di percepire i segnali di allarme e le comunicazioni.
Questi parametri, infatti, incidono in maniera importante sul livello di protezione offerto dal dispositivo. Per questo, se si vuole calcolare l'effettivo valore di attenuazione di un DPI, non ci si deve fermare ai dati inseriti nella scheda del produttore, ma si deve moltiplicare il valore SNR indicato per un coefficiente di riduzione (β), diverso per ogni tipologia di DPI.
Stando a questi calcoli, le cuffie antirumore sono gli otoprotettori con il coefficiente β più alto (pari a 0.75) quindi, a parità di capacità di attenuazione (SNR) sono quelli meno efficaci.
Diversamente, per i tappi auricolari il coefficiente β è di 0.5 se parliamo di inserti espandibili e 0.3 per quanto riguarda gli inserti preformati.
I DPI udito devono quindi essere scelti tenendo conto di tutti questi fattori e anche in base al tipo di attività da svolgere. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
Nuove tecnologie per la protezione uditiva: gli otoprotettori
Quando termina l'esposizione al rumore l'evoluzione della perdita uditiva si arresta, ma il danno causato è irreversibile.
È quindi importante scegliere DPI-u efficienti ed efficaci (LINK) capaci di assicurare massima protezione all'udito ed evitare danni permanenti.
Le nuove tecnologie nel campo della protezione uditiva hanno portato sul mercato otoprotettori sempre più performanti, in grado di attenuare i rumori dannosi lasciando però passare le frequenze del parlato e garantendo così all'operatore la possibilità di comunicare con gli altri e percepire eventuali segnali di pericolo come allarmi e sirene. A ciò si aggiungono massima comodità e comfort per il portatore, soprattutto nel caso di tappi auricolari progettati e realizzati in base allo studio dell'anatomia dell'orecchio, quindi individuali e personalizzati.
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