Il nuovo regolamento sui Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) 2016/425 entrato in vigore il 21 aprile 2018 ha comportato per alcuni dispositivi un cambio di categoria. È il caso degli otoprotettori, cioè tappi e cuffie, che sono diventati DPI di III categoria. Cosa significa, nel concreto? Te lo spieghiamo in questo articolo.
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Il Regolamento Europeo 2016/425 è la nuova norma di riferimento per la progettazione e fabbricazione dei DPI. Il documento, entrato in vigore a pieno titolo dall'aprile 2018, stabilisce i requisiti che devono avere i Dispositivi di Protezione Individuale per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Il nuovo Regolamento sostituisce la Direttiva 89/686/CEE e contiene, nell'allegato I, la classificazione dei DPI per Categorie di Rischio. Nello specifico troviamo:
Con il nuovo Regolamento, il rumore nocivo passa dalla Categoria II alla Categoria III. Ciò significa che il datore di lavoro è obbligato a provvedere all'addestramento del personale affinché i dispositivi di protezione dal rumore vengano utilizzati al meglio (come previsto dal D. Lgs. 81/08 art. 77 comma 5).
Inoltre, con la nuova normativa i fabbricanti di otoprotettori sono soggetti a procedure più stringenti in merito a controlli di qualità del prodotto e dell'intero sito costruttivo. In particolare, gli DPI udito devono essere in possesso della marcatura di certificazione, rilasciata da un Ente Accreditato, e delle indicazioni sul livello di attenuazione sonora.
Ricordiamo che il D. Lgs. 81/08 stabilisce che i valori di esposizione giornaliera del personale ai rumori devono essere inferiori a 80 dB(A) e il valore massimo della pressione acustica istantanea ponderato in frequenza deve essere minore di 137 dB(C). Qualora non fosse possibile assicurare questi livelli di esposizione, il datore di lavoro è tenuto a informare e formare i lavoratori e ad adottare tutte le misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio al minimo.
Ecco cosa devi controllare, quando scegli i DPI rumore.
L'ipoacusia causata dal rumore è tra le malattie professionali più denunciate. I rumori, infatti, possono causare danni irreversibili all'apparato uditivo, oltre a effetti extrauditivi (neuro-endocrini, psicologici, di tipo psicosomatico e psicosociale).
La perdita dell'udito è in diretta correlazione con il livello e la durata dell'esposizione al rumore. Per questo i datori di lavoro sono obbligati a effettuare una valutazione dei rischi, per identificare le opportune misure di prevenzione e protezione da adottare per garantire una maggiore protezione della salute e della sicurezza degli utilizzatori.
Cosa prevede la normativa:
I dispositivi di protezione dal rumore si scelgono (anche) in base al tipo di attività da svolgere.
E per quanto riguarda il livello di protezione? Gli otoprotettori non sono tutti uguali. In questo articolo, ad esempio, abbiamo messo a confronto tappi e cuffie e in quest'altro post, invece, abbiamo confrontato tappi standard e otoprotettori evoluti.
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