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(Lettura 3 minuti)

DPI otoprotettori nei luoghi di lavoro: quali dispositivi per la SSL

30 marzo 2023

Il Decreto Legislativo 81/2008 prevede l'obbligo, per il datore di lavoro, di limitare l'esposizione al rumore per i lavoratori mantenendola al di sotto degli 80 dB. Se non è possibile farlo riducendo le fonti di rumore, si devono adottare dispositivi di protezione adeguati - i cosiddetti DPI otoprotettori - a tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SSL). 


Il rumore nei luoghi di lavoro

Se dovessimo dare una definizione di rumore potremmo dire che "rumore è qualsiasi fenomeno acustico generalmente irregolare, casuale e non musicale, specialmente se sgradevole, fastidioso, molesto e nocivo".

Dal punto di vista tecnico il rumore è caratterizzato da intensità, frequenza e durata. Sono proprio questi tre fattori che vengono monitorati, negli ambienti di lavoro, per capire quando un rumore può essere pericoloso per la salute dell'uomo.

Sicurezza sul lavoro: cosa dice la legge

Il datore di lavoro è obbligato a valutare livello, tempo e tipo di rumore a cui i lavoratori sono esposti e a prendere le dovute precauzioni, attuando interventi di riduzione del rumore (ove possibile) e fornendo DPI adeguati.

Secondo il Regolamento Europeo 2016/425:

I DPI destinati a prevenire gli effetti nefasti del rumore devono essere in grado di attenuare il rumore, in modo che l'esposizione dell'utilizzatore non superi i valori limite fissati nella direttiva 2003/10/CE. Ciascun esemplare di DPI deve avere un'etichetta recante il livello di riduzione acustica fornito dallo stesso. Laddove non sia possibile apporre l'etichetta al DPI, essa deve essere apposta sull'imballaggio. 

A tal proposito la norma UNI EN 458:2016 “Protettori dell’udito - Raccomandazioni per la selezione, l’uso, la cura e la manutenzione” costituisce la norma tecnica di riferimento. Al punto 4 della norma è presente una classificazione dei dispositivi di protezione dell’udito basata sulle loro modalità di funzionamento che distingue i protettori passivi (barriere fisiche poste di fronte all'orecchio o all'interno del condotto, come ad esempio tappi  cuffie) dai protettori non passivi (che utilizzano componenti meccaniche ed elettroniche per ridurre l'ampiezza dei suoni in funzione della frequenza, come cuffie o auricolari con abbattimento automatico del suono).

La norma UNI EN 458 indica poi quali sono i metodi di calcolo ammessi, per valutare l'attenuazione del rumore da parte degli otoprotettori, indicando tre diverse metodologie: OBM (anche conosciuto come metodo a banda di ottava), HML e SNR.

Come scegliere i DPI otoprotettori

Cuffie, tappi usa e getta, archetti, otoprotettori su misura: in commercio trovi diverse tipologie di DPI udito (o DPI-u). Per individuare quello migliore si deve tener conto di alcuni fattori:

Ogni condotto uditivo è unico, come un’impronta digitale: non ce n’è uno uguale all’altro… Però abbiamo individuato dei punti in comune a tutte le orecchie! Grazie all’analisi e allo studio delle impronte archiviate nel nostro sistema Cloud, abbiamo realizzato una forma ergonomica brevettata che si adatta alla maggior parte dei condotti uditivi, garantendo tenuta e comfort in ogni situazione anche con utilizzo prolungato.
  • Tipo e livello di attenuazione. I rumori sono frequenti o sporadici? È necessario garantire l'intelligibilità del parlato? Il livello di rumorosità (espresso in dB) a cui è esposto il lavoratore è elevato? Sono tutte domande a cui è importante dare risposta, per individuare il dispositivo migliore: i DPI udito non sono tutti uguali. 
  • Comfort per il portatore, soprattutto nel caso gli otoprotettori vengano usati contemporaneamente ad altri DPI come caschi o maschere.
  • Ambiente di utilizzo. Il luogo in cui si svolge la mansione è presente polvere o sporcizia? In questo caso saranno da prediligere facili da pulire. Se, invece, si tratta di un ambiente alimentare sarà necessario optare per dispositivi di protezione dell'udito dotati di componenti metallici facilmente intercettabili dai metal detector.
  • Necessità di udire i segnali di emergenza. Una iper-protezione potrebbe rendere difficile percepire i segnali di allarme e mettere quindi a rischio il lavoratore. 

Qualsiasi sia il dispositivo scelto esso dovrà garantire, al fine della conservazione dell’udito, il mantenimento dell’esposizione quotidiana del lavoratore al di sotto degli 80 dB(A), come stabilito dal Testo Unico in materia di Sicurezza sul Lavoro (D. Lgs. 81/08). 

Caratteristiche degli otoprotettori evoluti

La miglior risposta alle domande presentate nel paragrafo precedente la danno gli otoprotettori evoluti di ultima generazione, prodotti innovativi caratterizzati da:

  1. Filtri regolabili o intercambiabili, che permettono di modificare l'attenuazione sonora in base alle esigenze personali e al livello di rumore in cui ci si trova a operare in quel momento.
  2. Realizzati su misura, a partire da un calco del canale uditivo e del padiglione auricolare, con materiali anallergici e atossici. Perfetti per garantire al portatore il massimo comfort, soprattutto nel caso debba indossarli per parecchie ore al giorno.

Vuoi saperne di più? Scarica il nostro approfondimento gratuito, in cui ti guidiamo nella scelta dei dispositivi di protezione dell'udito più adatti a te.

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