Proteggere l'udito nei luoghi di lavoro è un diritto e un dovere. Un'esposizione prolungata a rumori di elevata intensità (sopra gli 80 dB) può infatti causare danni gravi, con ripercussioni non solo a livello fisico ma anche psichico e cognitivo. La legge per la sicurezza sui luoghi di lavoro obbliga il datore, qualora i rischi da rumore non possano essere evitati, a fornire ai dipendenti adeguati dispositivi per la protezione dell'udito. Ma quali scegliere? In questo articolo mettiamo a confronto cuffie e otoprotettori.
Le cuffie sono dispositivi per la protezione dell'udito che vanno a coprire le orecchie. Sono formate da due conchiglie di plastica, con un rivestimento interno in materiale isolante, unite da un archetto regolabile che va applicato sopra la testa. I bordi, in materiale deformabile, permettono una maggiore aderenza, anche se c'è sempre il rischio che le cuffie si spostino.
In commercio esistono diverse tipologie di cuffie antirumore:
I modelli di ultima generazione sono dotati anche di radio e microfono, per favorire il dialogo con operatori che si trovano in altre postazioni, e sono disponibili anche in versione "a inserto", cioè senza archetto di collegamento, per essere applicate direttamente sull'elmetto protettivo.
Nonostante siano tra i DPI udito più comuni e utilizzati, non sempre le cuffie sono la soluzione ideale.
Ogni DPI deve essere accompagnato dai dati di attenuazione sonora forniti dal fabbricante, espressi in 3 modi: OBM (per frequenza di banda), HML (per intensità delle frequenze) e SNR (mediante valore unico).
L'uso del coefficiente di riduzione β (compreso tra 0,1 e 0,99) consente di tener conto di una serie di motivi concreti che non consentono di utilizzare per intero i valori forniti dal fabbricante nel calcolo dell'attenuazione del rumore. Ad esempio: una taglia inadeguata delle cuffie, il deterioramento dei materiali, la presenza di capelli lunghi e un posizionamento approssimativo, potrebbero alterare la protezione e rendere inefficace il dispositivo.
Per calcolare il livello sonoro continuo equivalente (L'Aeq,T) del DPI-u è necessario moltiplicare il fattore β per il SNR nominale, come nell'esempio che trovi di seguito.
Prendiamo un DPI-u (cuffie) con Leq (livello di esposizione a 10 cm dall'orecchio) di 85 db e SNR fornito dal produttore di 20.
Applichiamo la formula:
L’Aeq(T) = Leq - (β*SNR) ovvero 85 - (0.75*20) = 70 db
L'efficienza di protezione risulta quindi accettabile. Se i valori sono sotto i 65 dB(A) possono comunque essere accettabili, a meno che non esistano controindicazioni, ad esempio l’impossibilità di sentire segnali di pericolo o allarmi.
Di tappi per orecchie ne esistono di diversi tipi, e di diversi prezzi. Quelli ergonomici di ultima generazione e quelli realizzati su misura, da uno stampo del condotto uditivo, hanno numerosi vantaggi:
Infine, gli otoprotettori di ultima generazione, cioè digitali, consentono un abbattimento automatico e selettivo del rumore dannoso, lasciando passare le frequenze del linguaggio parlato e i segnali di emergenza. In questo modo garantiscono una doppia sicurezza al lavoratore, attenuando solo i rumori pericolosi per l'udito.
Come hai visto, la scelta di un dispositivo piuttosto che un altro dipende da vari fattori:
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