L'esposizione prolungata a rumori di elevata intensità può causare una diminuzione delle capacità uditive arrivando fino alla sordità. Per evitare che ciò avvenga è necessario indossare otoprotettori efficienti, in grado di proteggere l'udito e assicurare al contempo massimo comfort e sicurezza per il portatore. Ma quali sono i più indicati, tra cuffie e tappi auricolari? Scopriamolo insieme.
INDICE DEI CONTENUTI:
L'ipoacusia è, secondo i dati INAIL, la malattia professionale più frequentemente denunciata. Essa rappresenta circa la metà dei casi di malattie professionali denunciate nel ramo dell'industria.
L'esposizione non protetta ad alti livelli di rumore, soprattutto se per tempi lunghi, può causare danni all'apparato uditivo fino a un degrado anticipato della capacità uditiva rispetto alla perdita fisiologica, dovuta all'età. Gli effetti dannosi non riguardano però solo il sistema uditivo ma anche altri organi (si parla in questo caso di danni extrauditivi), quali pressione arteriosa alta, bruciore e gonfiore gastrico, alterazione delle funzionalità endocrine, a cui si aggiungono anche i danni psichici dovuti al sentire poco o male, che possono sfociare in stati depressivi.
Per ridurre questo rischio l'art. 193 del D. Lgs. 81/08 in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro afferma che, qualora i rischi derivanti dal rumore non possano essere evitati, il datore di lavoro è tenuto a fornire ai suoi dipendenti adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) per l'udito.
Cuffie, archetti, tappi da sagomare con le dita e infilare nel condotto uditivo: i dispositivi di protezione per l'udito non sono tutti uguali.
Oltre a differenze estetiche, che possono condizionare la portabilità, ci sono anche differenze tecnologiche e strutturali.
In questo articolo vogliamo confrontare le cuffie antirumore professionali con gli otoprotettori di ultima generazione.
Le cuffie da lavoro sono uno dei DPI udito più utilizzati. E come tutti gli strumenti per la protezione individuale hanno dei pro e dei contro.
Tra i vantaggi c'è sicuramente la possibilità di scegliere tra modelli diversi, in base alle necessità. In commercio troviamo cuffie antirumore per lavoro di tipo circumaurale, che proteggono cioè tutto l'orecchio, sovraurale o intrauricolare, da posizionare cioè all'interno del condotto uditivo, come quelle che usiamo per ascoltare la musica, ideali per attutire rumori di lieve intensità.
Anche il fatto di poter accessoriare le cuffie protettive con radio e microfono a due vie, per favorire il dialogo tra operatori in diverse postazioni, è sicuramente un vantaggio.
Tuttavia ci sono dei "contro":
Inoltre le cuffie da lavoro antirumore hanno un valore β più alto rispetto a inserti espandibili e preformati.
Cosa significa?
Il coefficiente β viene utilizzato per calcolare l'effettivo valore di attenuazione del DPI in quanto, in fase di test, il produttore non può tener conto del contesto in cui il dispositivo viene utilizzato. Per questo motivo, per capire se un dispositivo di protezione dell'udito è efficiente è necessario moltiplicare il valore SNR contenuto nella Nota Informativa per il coefficiente di riduzione β.
Esempio:
Cuffie auricolari antirumore professionali con Leq (livello di esposizione a 10 cm dall'orecchio) di 85 db e SNR fornito dal produttore di 20.
Applichiamo la formula:
L'Aeq(T)=Leq-(β*SNR) ovvero 85-(0.75*20)=70 dB
Se applichiamo la stessa formula su dei tappi preformati, con β=0,3 e SNR fornito dal produttore di 24, otteniamo:
L'Aeq(T)=Leq-(β*SNR) ovvero 85-(0.3*24)=77,8 dB
Oltre alla maggiore protezione, gli otoprotettori auricolari di ultima generazione hanno anche altri vantaggi.
Anche di tappi per orecchie ne esistono di diversi tipi. I migliori sono sicuramente quelli di ultima generazione, ergonomici o realizzati su misura, da un calco del condotto uditivo. Ecco quali sono le caratteristiche che li rendono vincenti:
Vuoi sapere come scegliere i DPI udito più adatti a te? Scarica la nostra guida gratuita.
Sei un RSPP? Richiedi subito il tuo Starter Kit gratuito!